Il 2020 segna un traguardo importante:
il nostro 40esimo compleanno!
In verità mancano alcuni mesi ancora.
Il primo concerto dell’ORT è datato 30 settembre 1980. Sul podio dell’Abbazia di Santo Zeno a Pisa, dirigeva un giovane Massimo de Bernart. Ma era luglio quando Regione Toscana, Comune e Provincia di Firenze istituirono la Fondazione ORT.
Questa iniziativa nasceva in un contesto politico e culturale che da molti anni aspirava all’idea di creare un nuovo complesso orchestrale che avesse caratteristiche e funzioni diverse dai più vistosi modelli di riferimento. All’epoca il panorama regionale proponeva grandi orchestre sinfoniche e piccoli complessi, sorti un pò ovunque fin dall’immediato dopoguerra, specializzati quasi sempre in un repertorio limitato alle musiche di un passato più o meno conosciuto e “popolare”.
Erano anni in cui si sentiva il bisogno della presenza di un nuovo organismo orchestrale che promuovesse anche nei centri minori del territorio regionale, un livello musicale qualitativo (che spaziasse oltre i grandi classici) unito a una duttilità di spostamento, agile ed economica. Ed eccoci qua!
Quella che nel 1980 poteva apparire soltanto una temeraria decisione “politica” è diventata la nostra forza e la nostra caratteristica. Ci contraddistingue da sempre, andando oltre la semplice attività di repertorio. Nella passata stagione, da ottobre 2018 fino a settembre 2019, sono stati realizzati più di 160 eventi, tra concerti dell’Orchestra, Gruppi da Camera, Opere, spettacoli per bambini, rassegne estive, distribuiti in 80 luoghi diversi, in regione, in Italia e all’estero.
Già “in culla” all’ORT fu cucito un vestito particolare, non di una “comune” orchestra. Oggi, a 40 anni, è ancora più importante tenere a mente quel vestito, di fronte a lunghi e fortunati cicli che si chiudono, come il sodalizio artistico con Daniele Rustioni. Un percorso iniziato nel 2011, quando Daniele aveva appena 28 anni, che terminerà il prossimo maggio. È stato per tutti un momento di crescita e di sviluppo, coronato da numerosi successi, da tournée internazionali e incisioni discografiche. Non mancheranno di certo in futuro altre occasioni e nuovi progetti per incontrarsi ancora.
A 40 anni, si apre per l’ORT un nuovo ciclo, un pò come nella vita di tutti noi. È una cifra importante dove si inizia a fare un resoconto, un’analisi, spinti dal cercare nuove strade. Serve qualcosa che faccia compiere un salto, uno scatto verso nuovi orizzonti. Pensiamo sia un dovere da parte nostra domandarci cosa vuol dire essere un’orchestra nel 2020 e cercare soprattutto risposte che siano più pertinenti ai tempi che viviamo.
Si imputa alla musica “cosiddetta classica” di essere un mondo ripiegato su se stesso, molto autoreferenziale, non sempre inclusivo. Il nostro obiettivo è di creare un nuovo atteggiamento e nuovi strumenti che superino questi luoghi comuni.
L’Orchestra della Toscana ambisce ancora una volta a essere esempio di innovazione e progettualità, aprendosi totalmente al mondo esterno, ad altre forme artistiche. E questo compleanno è un’ottima occasione per partire con queste novità.
Prima fra tutte la nomina, avvenuta lo scorso novembre, delle nuove figure di riferimento che erediteranno il testimone di Rustioni. Per l’ORT si inizia a disegnare un futuro (in) rosa con tre direzioni affidate ad altrettante bacchette donna, caso più unico che raro, almeno nel nostro Paese.
Eva Ollikainen sarà il nuovo direttore principale. Beatrice Venezi e Nil Venditti saranno i direttori ospiti principali. Un podio tutto femminile e giovane (sono infatti tutte sotto i 40 anni). Tre direttori con caratteristiche e prospettive totalmente diverse, capaci di creare quella complementarietà che oggi è necessaria in qualunque campo e organizzazione.

Non si scambi questa scelta come l’effetto di una tendenza che negli ultimi tempi ha portato – fortunatamente – a dare maggior evidenza al talento femminile. Un trend che si registra con piacere in molti settori dalla scienza alla politica, dall’impresa all’editoria. È esattamente l’opposto, cioè comprendere e arricchirci del contributo che oggi le donne mettono in gioco, soprattutto nel nostro campo.
Ma non è finita qui.
Sarà con noi e darà il suo apporto creativo come artista in residence Lorenza Borrani. Fiorentina ma ormai cittadina del mondo, svilupperà in piena libertà dei progetti autonomi con l’orchestra all’interno di un perimetro piuttosto ampio. Ci piace l’idea di considerare questa figura dell’artista in residence come un ponte gettato verso tutte le arti. Nel caso della Borrani siamo sempre in territorio musicale, ma in futuro questo ruolo potrebbe essere affidato ad un letterato, un poeta, un attore, o un designer.
Come degno completamento di questa nuova squadra tutta femminile siamo contenti di poter annunciare che James Conlon sarà il direttore onorario dell’ORT e dirigerà due produzioni in stagione da qui al 2021.