Il giovedì con lo streaming
Appuntamento giovedì 28 gennaio
Nuovo streaming con l’ORT: sul podio Stanislav Kochanovsky e al piano Pietro De Maria. Concerto trasmesso sulle piattaforme YouTube e Facebook dell’ORT.
Il giovedì appuntamento con l’ORT! Prossimo streaming sul canale YouTube e pagina Facebook dell’Orchestra è programmato per giovedì 28 gennaio ore 21.00.
Sul podio c’è il giovane direttore russo Stanislav Kochanovsky. Nasce e studia a San Pietroburgo dove si è subito messo in evidenza per il suo talento ed è oggi considerato fra i più brillanti e promettenti direttori russi emergenti. Ha un’approfondita conoscenza ed esperienza in una vasta gamma di repertorio sia sinfonico che operistico, maturata prima come direttore principale della State Safonov Philharmonic Orchestra e in seguito durante i suoi anni di formazione presso il Mikhailovsky Theatre di San Pietroburgo, collaborazione iniziata nel 2017 dove, all’età di 25 anni, ha avuto l’inestimabile opportunità di dirigere oltre 60 titoli di opera e balletto. Dopo 6 anni torna all’ORT per un programma che immerge il pubblico nel cuore dell’Europa continentale.
Il concerto si apre con il Concerto n.2 per pianoforte e orchestra di Franz Liszt. Il compositore ungherese iniziò a scrivere il brano all’apice della sua produzione per pianoforte, negli anni 1839-40. Dopo varie revisioni, la versione finale del concerto fu pronta nel 1861. Qui è interpretato dal pianista veneziano Pietro De Maria, volto conosciuto al pubblico dell’ORT.
Primo pianista italiano ad aver eseguito pubblicamente l’integrale delle opere di Chopin in sei concerti, De Maria ha alle spalle una carriera internazionale che lo vede regolarmente ospite delle più prestigiose orchestre, collaborando con direttori del calibro di Roberto Abbado, Gary Bertini, Myung-Whun Chung, Vladimir Fedoseyev, Daniele Gatti, Alan Gilbert, Eliahu Inbal. Premio della Critica al Concorso Čajkovskij di Mosca nel 1990, ha ricevuto nello stesso anno il Primo Premio al Concorso Internazionale Dino Ciani di Milano, al Géza Anda di Zurigo (1994) e nel 1997 gli è stato assegnato il Premio Mendelssohn ad Amburgo.
Dopo un anno dall’ultima stesura del concerto di Liszt, nel 1862 Johannes Brahms (all’epoca trentenne) iniziava a buttare su carta i primi appunti della sua Prima Sinfonia (Op.68). In verità le prime tracce del primo tempo di questa sinfonia sembrano risalire agli anni che Brahms trascorse a Düsseldorf, quindi tra il 1855 ed il 1856, gli stessi in cui compose il Concerto n.1 per pianoforte ed orchestra. La gestazione della sinfonia fu logorante per Brahms, alla prima esperienza con la scrittura sinfonica, consapevole di doversi misurare con un passato ingombrante, con il “gigante” Beethoven, da lui stesso definito. Ma la venuta alla luce di questa sinfonia, opera di sofferto, magistrale artigianato, consente a Brahms di svincolarsi dal complesso d’inferiorità nei confronti di Beethoven. E il citarne, nell’ultimo movimento, il tema dell’Inno alla gioia assume valore simbolico e catartico.
Vi aspettiamo connessi con lo streaming!