Un viaggio meraviglioso ed emozionante tra la musica e gli amori di Ludwig van Beethoven. Un percorso nella sua anima e nei suoi capolavori, alla ricerca della donna misteriosa che gli ha rubato il cuore. Il racconto di una storia affascinante che ha tra i suoi protagonisti la “nostra” Patrizia Bettotti.
Il progetto Amata Immortale nasce dall’esigenza di rappresentare in senso attuale alcuni passaggi della vita di Beethoven attraverso i travagli legati ad un’esistenza insieme tormentata e visionaria. Nell’elaborazione drammaturgica della sceneggiatura del film Amata Immortale di Bernard Rose, che sembrava essere la più adatta ad attualizzare questa importantissima figura della storia della musica, l’attore Renato Carpentieri riesce ad impersonare sia il compositore che il suo fedele servitore Anton Schindler, in un’alternanza di registri espressivi molto vivace e realistica.
Le aspirazioni di un autore come Beethoven, sempre proiettato verso un mondo ideale con l’elaborazione delle difficoltà dell’essere umano nella vita terrena, vengono raccolte dagli interludi musicali nei quali sono eseguiti per intero i movimenti della Sonata “a Kreutzer” per violino e pianoforte.

Il connubio tra testo e musica raccoglie tutto ciò che non è detto, ciò che non è possibile esplicitare attraverso la parola, espande il silenzio ed il significato di ogni sezione recitata e per noi è un’occasione per potenziare le possibilità espressive del testo con l’esecuzione.
E’ molto coinvolgente calarsi in quella specie di bolla silenziosa che precede l’attacco, raccogliere le emozioni generate dalla vivacità e dalla forza della recitazione, e l’esecuzione musicale diventa ancora più coinvolgente.
Si dice solitamente che la musica esprima quello che la parola o il pensiero non possono dire, in questo caso musica e parola sono fedeli alleate, una parola espressa da un grande attore è già musica e contiene significati che vanno al di là del testo stesso.
In questo spettacolo la presenza espressiva deve essere massima, sia la musica che il testo prevedono una grande intensità alla quale noi prestiamo la nostra umile opera.
La parte musicale de L’Amata Immortale ci vede coinvolti con particolare impegno esecutivo ed interpretativo, la Sonata “a Kreutzer”, pur nella definizione di Sonata per il pianoforte ed un violino obbligato scritta in uno stilo molto concertato, propone il rapporto dei pesi esecutivi tra i due strumenti in modo perfettamente bilanciato, con considerevole virtuosismo equamente ripartito; essendo uno stile costantemente concertante, richiede una collaborazione cameristica di assoluta concentrazione, dove uno strumento sostiene l’impegno dell’altro.

Il rapporto con Renato Carpentieri nasce da una fortunatissima produzione di 25 anni fa con l’Histoire du Soldat di Stravinskij al Festival di Avignone, lo ritroviamo oggi con immensa ammirazione per le sue doti, per la sua competenza ed il suo essere ‘signore’.
In questa esecuzione la nostra sensazione é quella di ampliare e sostenere l’arte di Carpentieri che, a sua volta invece, dichiara che la parola deve solo indurre ad ascoltare con maggiore coinvolgimento il capolavoro beethoveniano: la reciprocità rimane una virtù rara, preziosa e determinante nelle fortunate collaborazioni.
Chi volesse approfondire ulteriormente trova qui la scheda completa dello spettacolo.