A Pisa c’è un teatro, ma non solo. Spazio di espressioni artistiche della città, è uno dei luoghi di tradizione più belli in tutta Italia, un esempio di architettura dell’ottocento e un palcoscenico con una storia interessantissima.
Il Teatro dei Ravvivanti era rimasto indietro, diventato vecchio per la città, non portava lustro né alla nuova classe dirigente che governava, né alla città stessa. Con l’obiettivo di cambiare questa situazione, migliorare la condizione urbana e razionalizzare l’assetto della città, si decise di costruire un nuovo teatro, sul modello del Teatro della Pergola a Firenze.

Fin dall’inizio la progettazione del Teatro Verdi di Pisa non è stata semplice, a causa di opinioni contrapposte tra progetti e architetti. Finalmente Andrea Scala viene scelto per portare avanti il progetto, ma qualche anno dopo viene esonerato e la costruzione finisce agli architetti Giuseppe Giardi e Ranieri Simonelli. Quest’ultimo sarà responsabile anche della cupola autoportante che sovrasta la platea.
Il Verdi è un teatro di media grandezza, ma il suo palcoscenico è uno dei più grandi d’Italia; permette di realizzare delle scenografie complesse e grandi per diverse opere, come l’Aida o il Nerone di Boto. Inoltre il Teatro è un fiore all’occhiello a livello architettonico, la decorazione interna è stata consegnata ai migliori maestri pisani. Nel soffitto si trova l’opera Trionfo d’Amore di Annibale Gatti, lo stesso artista dipinse anche il sipario della sala. Esso raffigura la rappresentazione di Goldoni a Pisa che recita un sonetto nel giardino di palazzo Scotto, alla presenza degli Arcadi Alfei.

Inizialmente chiamato Regio Teatro Nuovo in omaggio al Re d’Italia, fu poi intitolato a Giuseppe Verdi nel 1904. Nacque come teatro lirico e solo a partire dal primo dopoguerra fu utilizzato come teatro di prosa, ospitando gli attori più illustri d’Italia, celebri cantanti e famosi direttori d’orchestra.

Però la storia del Teatro Verdi non viene narrata soltanto dai suoi muri, dalle facciate e dai soffitti. Sul palcoscenico ci sono storie da raccontare come quella di Tito Sterbini che fù il primo Rigoletto di una lunga serie che ancora viene ricordata; quella dei primi fischi di disapprovazione nel 1869; l’allestimento dell’opera L’Ebreo; il colpetto della Callas negli stinchi di Galliano Masini al momento del saluto finale nella Tosca e tanto altro ancora.
Sul cartellone c’è sempre uno spazio anche per l’ORT. A dire il vero ci suoniamo tutti gli anni, con un’opera lirica e tutto il resto dei concerti della stagione della Scuola Normale di Pisa. Nemmeno il Covid-19 ci ha fermato. Lo scorso 3 febbraio infatti è andato in onda l’Harmoniemusik, direttamente sul canale YouTube della Normale, in cui i fiati dell’ORT hanno suonato Stravinskij e Strauss al Teatro Verdi di Pisa.

Inoltre, dopo il grande restauro del 1991, è proprio l’ORT che inaugura la riapertura del teatro, con una versione dell’opera Giovanna D’Arco decisamente ardita, le scene un pò spinte suscitarono non poco scandalo.
Il Verdi non vive quindi soltanto di passato, da qualche anno progetti come Opera Studio o Fare Teatro, che hanno fatto diventare il teatro un vero trampolino di lancio per giovani artisti. Oscurato magari da altri monumenti e attrazioni, il Teatro continua comunque ad attirare l’attenzione da più di 150 anni.

Nome: Teatro Verdi
Indirizzo: Via Palestro, 40, 56127 Pisa PI mappa
Contatti: TeatrodiPisa
Proprietà: Comune di Pisa
Capienza 885 (906 compreso personale tecnico e sicurezza) con Golfo Mistico chiuso,
845 (906 compreso personale tecnico e sicurezza) con Golfo Mistico aperto
Inaugurazione: 12 novembre 1867