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  • Mozart “alla fiorentina”



    Il 2 aprile del 1770 il quattordicenne Wolfgang Amadeus Mozart, per la prima volta nella sua vita, si esibì in concerto a Firenze presso la villa di Poggio Imperiale alla presenza della corte granducale. Esattamente 250 anni dopo si ricorda in musica quel momento in quello stesso luogo. Il racconto di uno dei prossimi protagonisti.

    “Desidererei che tu potessi vedere Firenze, i dintorni e la posizione di questa cittá: diresti che qui si dovrebbe vivere e morire.”
    Cosí Leopold Mozart descrisse Firenze alla moglie, la quale oramai da quasi un anno riceveva notizie del suo caro figlio Wolfgang solo tramite scambio epistolare, dato che padre e figlio erano impegnati in un lungo tour italiano.

    Una delle tappe fu Firenze.
    Il 2 Aprile del 1770 il quattordicenne Wofgang si esibì in un concerto a Poggio Imperiale dove – dicendolo con le parole del padre Leopold – “la cosa é andata come al solito, anzi l’ammirazione é stata tanto più grande in quanto il marchese Ligniville ha sottoposto a Wolfgang le fughe più difficili e i temi più impegnativi, che Wolfgang ha suonato e completato come si mangia un boccone di pane”. Il tipico resoconto trionfalistico di Leopold non pare eccessivo, visto che anche un articolo apparso sulla “Gazzetta Toscana” tessé le lodi al giovane Mozart, il quale in tale occasione suonò pure insieme a Pietro Nardini, uno dei violinisti più famosi in tutta Europa che da qualche anno aveva fatto ritorno a Firenze. In città il genio di Salisburgo ebbe modo di suonare anche con il giovane Thomas Linley, il più precoce musicista inglese del suo tempo, tanto da esser ricordato appunto come il “Mozart inglese”.

    Da sinistra: il giovane Mozart ritratto in Italia nel 1770, il padre Leopold e Thomas Linley

    Firenze, Villa di Poggio Imperiale, Mozart … ad un musicista fiorentino come me fa venire la pelle d’oca il solo immaginarsi di Mozart che calpesta lo stesso selciato toccato quotidianamente dai nostri piedi! 
    E pensare che, se la Storia avesse deciso di apporre una piccola deviazione al proprio incedere grave ed immutabile, forse le suole di Mozart avrebbero potuto addirittura consumare la pietra serena nei pressi del Duomo … infatti Leopold accarezzò per qualche anno un sogno nel cassetto: quello di poter essere assunto assieme a suo figlio alla corte del Granduca di Toscana. Proviamo a leggere tra le righe quel che Leopold voleva far cripticamente intendere alla moglie senza che i servizi segreti al soldo dell’Arcivescovo di Salisburgo si allarmassero: “Ho appreso da Firenze che il Granduca ha ricevuto la mia lettera, l’ha presa in considerazione e ci darà una risposta; abbiamo ancora buone speranze”.
    Purtroppo le speranze non furono ben riposte e per questo abbiamo ora i famosi cioccolatini Mozartkugel salisburghesi e non – che so io – la Mozart-rosticciana!

    Ma torniamo alla cruda realtà, quella di una Firenze solo fugacemente accarezzata da Mozart.
    Ebbene, membri dell’Orchestra della Toscana tra cui il sottoscritto, Susanna Pasquariello, Alice Costamagna, Andrea Landi e Gabriella Colombo, hanno deciso di unirsi il prossimo 2 aprile con Amateur Music Ensemble, la compagine amatoriale della Scuola di Musica di Fiesole.
    Ci troveremo alle 17 a Poggio Imperiale, celebrando e rievocando a 250 anni esatti di distanza l’esibizione fiorentina di Mozart, con l’esecuzione della sinfonia giovanile K130, composta da Mozart subito dopo il grand tour italiano.
    L’ingresso è libero, siete tutti invitati.

    Se la storia vi è piaciuta, vi segnalo due link per approfondirla ulteriormente:
    Curiosità di Firenze
    Storia di Firenze

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