Wendy Carlos è una delle compositrici viventi più importanti al mondo. Il personaggio che ha rivoluzionato la musica elettronica è diventato anche un simbolo di libertà LGBTQ. È uscita da poco la sua prima biografia (non autorizzata, naturalmente).
La prima volta che ho visto Arancia Meccanica mi sono chiesta chi fosse il genio che aveva riarrangiato in chiave elettronica brani di Beethoven e Rossini, rendendoli così dinamici, vitali, quasi farseschi. È così che ho scoperto Wendy Carlos.
Nasce in America nel 1939 con il nome di “Walter” ma qui la chiameremo “Wendy”, nel rispetto dell’identità di genere dell’artista. Fin da giovane si interessa alla musica e alla fisica, dimostrandosi subito un talento pieno di inventiva: a sei anni, non potendosi permettere un pianoforte vero iniziò a studiare su una tastiera disegnata, a 14 costruisce la sua prima macchina, un computer. Frequenta la Columbia University con successo e in quegli anni fa un incontro decisivo per la sua ricerca musicale: conosce Robert Moog e lavorano insieme allo sviluppo del celebre sintetizzatore, nuovo strumento a tastiera elettronica fondamentale per tutte le sue produzioni future.
Così inizia un lavoro di ricerca e di indagine su come suonano gli strumenti e su come si può agire sui suoni, modificarli, distorcerli e plasmarli, grazie all’uso del Moog. Nel 1968 esce il primo frutto del suo lavoro: Switched-On Bach, celebre album formato da diversi brani del maestro tedesco eseguiti su sintetizzatore modulare. Forse oggi questo lavoro è un pò dimenticato, ma ai tempi l’album ha venduto quasi un milione di copie e vinto tre Grammy, di cui uno come miglior album di musica classica. È anche il primo disco di musica elettronica ad aver raggiunto il grande pubblico, contribuendo alla diffusione dei synth e di conseguenza allo sviluppo di gran parte della musica pop.

Wendy continua a produrre, già nel 1969 pubblica The Well-Thempered Synthesizer e nel 1972 esce con Sonic Seasoning, considerato uno dei primi album di musica ambient, che influenzerà poi il movimento della New Age. Nello stesso periodo lavora anche per il mondo dello spettacolo, componendo per Stanley Kubrick la già citata colonna sonora di Arancia Meccanica e, successivamente, di Shining. I film e le musiche furono un successo, i rapporti tra Wendy e il regista un po’ meno, tant’è che alla fine giurò che non avrebbe mai più lavorato per lui. Nel 1982 si occupa di un’altra colonna sonora; viene infatti chiamata da Disney per la produzione di Tron, particolare film di fantascienza che richiese una musicista altrettanto insolita. Carlos continua a produrre musica fino alla fine degli anni ’90, collaborando con diversi artisti e influenzando personaggi iconici come Moroder, Thom Yorke e i Daft Punk.

Ma facciamo un passo indietro. Nello stesso anno di uscita di Switched-On Bach avviene anche un’importante trasformazione nella vita privata di Wendy: inizia la terapia ormonale per il cambio di sesso. Ricordiamoci che, anche se gli anni Sessanta sono stati periodo di grandi cambiamenti, le terapie e gli interventi di riassegnazione chirurgica del sesso non erano visti di buon occhio (le rivolte di Stonewall avverranno proprio nell’anno successivo). Per questo molte persone transgender sceglievano di vivere senza rivelare la propria identità di genere. Così è successo a Wendy, che farà l’intervento nel 1972 e soltanto nel 1978 il coming-out sulla rivista PlayBoy. In quell’occasione spiegò di essere rimasta nell’ombra per molti anni – mostrandosi in abiti maschili e barba finta in pubblico e vestendo come una donna nella vita privata – per paura di non essere più presa sul serio come musicista. Non a caso molti dei suoi lavori sono stati pubblicati con il suo deadname, “Walter Carlos”.
Fortunatamente, dopo il coming–out il pubblico non cambiò significativamente la propria percezione dell’artista, ma la riservatezza è un carattere che ancora oggi contraddistingue la musicista. Dal 2007 non rilascia più interviste ed è sempre più difficile acquistare le sue produzioni. Però in questi mesi è uscita la sua prima biografia, Wendy Carlos – A Biography (pp. 248, euro 31, Oxford University Press). L’americana Amanda Sewell si è infatti presa la briga di scrivere la storia di Wendy, raccontando il suo talento rivoluzionario, ma anche i suoi tormenti.