La Regione Toscana scrive una pagina importante della storia culturale italiana acquisendo (e di fatto salvando) questo immenso archivio. La Fondazione Alinari per la Fotografia si è finalmente presentata alla stampa e al pubblico, insieme al suo presidente Giorgio Van Straten e alla sua direttrice Claudia Baroncini.
La storia dell’immenso patrimonio fotografico Alinari è inizata proprio a Firenze, nel 1852, quando Leopoldo Alinari fondò il suo primo laboratorio fotografico e diede vita, insieme ai fratelli, alla ditta F.lli Alinari. Così, nel 1863, creò il più antico stabilimento fotografico del mondo, nel palazzo in via Nazionale (oggi Largo Alinari). Per oltre 150 anni è stato la sede della ditta e il luogo in cui si è formato il ricchissimo patrimonio fotografico giunto fino a noi, uno dei più grandi esistenti. Da allora è stata una storia di grande successo, che ha portato la ditta a fotografare il patrimonio storico, artistico e architettonico italiano, le collezioni dei musei e il paesaggio del nostro paese, diffondendo la cultura e l’arte italiana in tutto il mondo.

Dopo la crisi innescata dalla Grande Guerra sono seguite un pò di incertezze e varie vicissitudini hanno portato a diversi cambi di proprietà. Ma la vera svolta avviene nel 2019, quando l’archivio fotografico Alinari viene acquistato dalla Regione Toscana, un vero e proprio salvataggio che garantirà non solo la conservazione, ma anche la fruibilità di tutto il materiale. Stiamo parlando di un archivio enorme, con un patrimonio di oltre cinque milioni di pezzi tra fotografie, documenti, libri e attrezzature storiche (a cui si aggiungono più di 200 mila immagini digitali). Per gestire al meglio questa grande e preziosa memoria, nel luglio del 2020 la Regione Toscana ha deciso di dar vita alla FAF – Fondazione Alinari per la Fotografia.
Il 16 febbraio di quest’anno la Fondazione si è finalmente presentata alla stampa e al pubblico, insieme al suo presidente Giorgio Van Straten (già presidente dell’ORT) e alla sua direttrice Claudia Baroncini. La nuova sede di Villa Fabbricotti sarà presto pronta ad ospitare tutto l’archivio. Attualmente, tutto il materiale si trova nei magazzini di massima sicurezza della società Art Defender, a Calenzano, in attesa di trovare finalmente casa in via Vittorio Emanuele II.

“Siamo oggi in grado di mettere a disposizione di tutti, cittadini, studiosi, ricercatori, il racconto di 150 anni della nostra storia attraverso documenti di grande pregio e di grande bellezza e promuovere la conoscenza di un patrimonio che è una fonte storica unica. Non solo, tra i compiti della Fondazione c’è anche la promozione della cultura dell’immagine fotografica grazie al confronto proposto sul ruolo della fotografia come linguaggio della modernità. Con orgoglio diamo il benvenuto in Toscana a una realtà in grado di interpretare al meglio la funzione sociale della fotografia, il suo essere agente di storia, di coesione sociale, di identità e memoria”, così ha dichiarato Eugenio Giani, presidente della Toscana.

La rinascita dell’Archivio Alinari attraverso la Regione Toscana rappresenta una grande opportunità per tutti; il passaggio da proprietà privata a proprietà pubblica darà la possibilità a chiunque di conoscere l’archivio. Non a caso uno degli obiettivi principali della Fondazione è quello di raggiungere e coinvolgere nelle proprie attività un pubblico più ampio e variegato possibile. Per far questo si attiveranno programmi educativi per scuole, famiglie e adulti e progetti di mediazione culturale per le comunità. Claudia Baroncini ha spiegato che “l’ambizione è anche trasformare l’archivio in un luogo di formazione sulla fotografia, autorevole, vivace e di rilievo, mettendo a disposizione di studenti, professionisti e appassionati materiali, strumenti e conoscenze”.
In attesa dello spazio espositivo della Fondazione, le foto di Alinari saranno in mostra in giro per il mondo. Italiae. Dagli Alinari ai maestri della fotografia contemporanea sarà l’esposizione che toccherà Europa, Asia, Africa e le Americhe, a partire dall’estate 2021.