Il gioiello fiesolano è uno dei teatri romani più antichi esistenti. È qui che si apre oggi, nel solstizio d’estate, la 74.ma edizione dell’Estate Fiesolana che il 26 luglio vedrà protagonista l’ensemble di archi e fiati dell’ORT in uno spettacolo ideato ed interpretato da Alessandro Riccio.
A Firenze tutti sanno che un pezzo di storia è perfettamente conservato nelle colline intorno alla città. Si tratta del teatro romano di Fiesole, uno dei teatri romani più antichi esistenti, innalzato verso la fine del I secolo a.C. in un complesso che comprende anche delle terme e un tempio. Le rovine della struttura teatrale probabilmente sono sempre state visibili, non a caso nel Medioevo e nei secoli successivi il luogo veniva chiamato Buca delle fate. Questo perché alcuni suggestivi racconti volevano che le fate fiesolane, simbolo di tempo felice, si fossero nascoste in oscure cavità sottoterra, per non vedere l’orribile scempio che i Fiorentini fecero conquistando la città nel 1125.

Dando un primo sguardo al teatro si capisce subito che è costruito secondo i modelli greci, infatti ha una pianta a semicerchio e sfrutta la naturale pendenza del terreno, scavato per realizzare i gradini della cavea. Tuttavia si possono già notare i segni del distacco dalla tradizione ellenica: l’orchestra ridotta, il sipario, l’inserimento di loggiati laterali e della frons scenae o proscenio.
La cavea ha un diametro di 34 metri e poteva contenere quasi tremila spettatori. Oggi la gradinata superiore è distrutta, ma quelle inferiori sono rimaste ben conservate. Vi erano tre ordini di posti distinti e diciannove gradinate divise da cinque scalette (oggi soltanto dieci). Da una parte le gradinate sono scavate nella roccia e dall’altra riposano su volte sostenute da muri concentrici. Alla fine dell’Ottocento sono stati effettuati alcuni lavori per ricostruire quasi interamente la cavea. Si può individuare facilmente la parte originale, composta da blocchi unici, e quella rifatta utilizzando pietre più piccole.

Nel complesso è compreso anche un museo, costruito dall’architetto Ezio Cerpi fra il 1912 e il 1914, a forma di tempietto romano in stile ionico. Conserva reperti proveniente dagli scavi di Fiesole e dal territorio circostante, nonché collezioni private come quella Costantini di ceramiche greche.
L’intera area archeologica è situata nel cuore nevralgico del centro urbano ed è sempre stata testimonianza di valori storici e culturali. Non a caso è stato il primo teatro antico in Italia ad aver nuovamente accolto la tragedia classica, con la rappresentazione dell’Edipo Re il 20 aprile del 1911. Il teatro inoltre ospita con continuità dal 1962 l’Estate Fiesolana, festival multidisciplinare annuale che comprende concerti, eventi teatrali e proiezioni cinematografiche. Quest’anno, in occasione della 74° edizione, nel cartellone torna ad esserci l’ORT.

Lunedì 26 luglio 2021 il Teatro Romano di Fiesole ospiterà l’ensemble di archi e fiati dell’ORT, in uno spettacolo ideato e scritto da Alessandro Riccio su musiche di Mozart, intitolato Ti racconto Don Giovanni. Si tratta di una produzione ibrida tra musica classica e teatro in cui i protagonisti del melodramma mozartiano saranno interpretati da un unico attore – lo stesso Alessandro Riccio – che, vestendosi e truccandosi in scena, svelerà illusioni e sottintesi. L’ORT completerà la messa in scena suonando alcune fra le più belle arie del “dramma giocoso” di Mozart. Clicca qui per avere altre informazioni.

Nome: Teatro Romano di Fiesole
Indirizzo: Via Portigiani 1, Fiesole (mappa)
Contatti: Musei di Fiesole Sitoweb
Proprietà: Comune di Fiesole
Capienza: 1500 spettatori (pre Covid)