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  • Un aiuto per l’Escuela



    Il pubblico che assisterà al concerto dell’ORT di lunedì 12 giugno alla Pieve a Borgo San Lorenzo potrà contribuire alla raccolta fondi destinati a progetti social-musicali nei barrios di Bogotà. Il tentativo è quello di strappare dalla violenza di strada bambini e ragazzi, offrendo loro lezioni di musica gratuite.

    La musica fa bene a chiunque, ma in alcuni casi può essere di importanza fondamentale“.
    Questo è il pensiero che ho realizzato quando ho assistito alle lezioni di musica nei barrios a nord di Bogotà.

    Nell’estate del 2015 mi sono recato con la famiglia a Bogotà per visitare l’Escuela de Música de Cámara de Bogotà, fondata da due violoncellisti colombiani che hanno studiato insieme a me alla Scuola di Musica di Fiesole.
    Oltre alle lezioni “standard” tipiche di una scuola di musica, l’Escuela offre lezioni di musica gratuite a bambini e ragazzi che crescono in alcuni quartieri disagiati di Bogotà.

    Alcuni ragazzi della Escuela durante una lezione di musica- Bogotà, 2015

    Bogotà è una megalopoli che conta 9 milioni di abitanti. Posta su un altipiano, si sviluppa tra i 2600 metri sul livello del mare, dove si ha una temperatura media di 14°, fino a zone periferiche che si inerpicano a 3200 metri, dove la temperatura media scende intorno ai 10°.
    Potete immaginare quanto sia estrema la diseguaglianza tra gli abitanti dei palazzi difesi da guardie giurate e le famiglie che affollano le baraccopoli delle periferie.
    Anzi no. Non è facile immaginarlo.

    Le storie che ho ascoltato in quei giorni non immaginavo che fossero così comuni.
    Una bambina viveva con la nonna e il fratello, non aveva mai conosciuto suo padre, mentre sua madre viveva per strada, accattonando e annusando la droga della colla (inalando i fumi delle colle messe a bruciare ci si stordisce e purtroppo si sviluppano gravissimi danni al sistema nervoso, respiratorio, cardiaco).
    Il ragazzo che avevo “adottato a distanza”, pagandogli gli studi scolastici e musicali, viveva con mamma e sorella in una “casa” composta da quattro muri, un tetto in lamiera, senza porte e finestre (e ricordo ancora quanto facesse freddo, perché la casa si trova ad oltre 3000 metri di altitudine). La mamma lavorava in un’azienda che produceva vestiario, lavorando tutti i giorni (anche e sempre la domenica). Con i mezzi pubblici la distanza casa-lavoro era di due ore.

    Un’allieva dell’Escuela suona il violino-Bogotà, 2015

    Un altro ragazzo, già integrato in una baby gang che con la violenza organizzava furti e scippi per la strada, era stato convinto ad andare a vivere a casa della famiglia di un insegnante dell’Escuela. Nel primo periodo di convivenza era stato sorpreso a rubare qualche pesos in casa dell’insegnante.
    Mi ricordo di una ragazza piuttosto grande che raccontava con le lacrime agli occhi che quell’ora di musica il sabato mattina era l’unico momento della settimana dove riusciva a sorridere.
    Ho conosciuto un bambino che qualche settimana prima era arrivato scalzo, perché le uniche sgangherate scarpe che possedeva si sfaldavano completamente. Scalzo in una zona dove vi sono in media 10°.

    Un allievo dell’Escuela suona la chitarra-Bogotà, 2015

    E ho sentito altre storie di prosituzione, violenza familiare, povertà, tanto che dopo due settimane si confondevano tra loro indistintamente.
    Le lezioni di musica sono momenti importantissimi perché i ragazzi vedono che esistono anche cose “belle” nella vita, semplici ma belle, e che esistono anche comunità dove non bisogna avere paura dell’altro. In quel contesto possono sviluppare la fiducia nell’altro, cosa a loro sconosciuta.
    Quando ho visitato l’Escuela, la Colombia stava vivendo un momento di grande espansione economica. La povertà era ovunque tangibile, ma il governo riusciva a finanziare operazioni di sviluppo sociale. Purtroppo in questi anni la rete sociale e finanziaria di Bogotà è peggiorata, data la crisi finanziaria legata al Covid e successivamente un combinato terribile di inflazione e discesa del valore del pesos colombiano.

    Le difficoltà della classe media colombiana hanno ripercussioni sull’Escuela con una diminuzione drastica delle iscrizioni. L’Escuela ha dovuto cambiare sede, ma soprattutto ha più difficoltà a finanziare tutti i progetti sociali che ha in cantiere ormai da anni.
    Per questo sto contribuendo anno per anno e per questo, da quando con l’Associazione Giotto in Musica abbiamo fatto partire il Festival Passaggi, che ospita regolarmente l’Orchestra della Toscana, raccogliamo fondi da destinare alle attività di recupero sociale della Escuela de Música de Cámara de Bogotà.

    Promuoviamo volentieri un’iniziativa XYZ di NovAntiqua Records, che tra Maggio e Luglio raccoglie fondi da destinare a progetti social-musicali organizzati nei barrios periferici di Bogotà. NovAntiqua mette a disposizione quattro titoli di catalogo. Gli introiti degli ordini eseguiti verranno donati all’Escuela de Música de Cámara de Bogotà per i suoi progetti speciali.
    Forse i frequentatori dell’ORT saranno stuzzicati dalla curiosità di ascoltare le registrazioni dei nostri professori d’orchestra, contribuendo al contempo a progetti sociali di giovani ragazzi colombiani?

    Vi aspettiamo numerosi al concerto e siamo fiduciosi della vostra generosità!

    Clicca qui per acquistare il CD.

    Fondazione Orchestra Regionale Toscana - Partita I.V.A. 01774620486 Privacy Policy | Cookie Policy Realizzazione sito WWS Snc