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  • Palazzo mediceo di Seravezza



    Novità per l’edizione di Ville e Giardini Incantati: quest’anno la Villa Medicea di Seravezza ospiterà l’ORT Attack ensemble d’archi, per poter apprezzare la musica ma anche la bellezza del nostro patrimonio storico e artistico.

    Alle pendici delle Alpi Apuane, alla confluenza dei fiumi Serra e Vezza, sorge un particolare palazzo mediceo, dalla struttura solida e compatta, con spigoli come una fortezza. È la Villa di Seravezza, fatta costruire da Cosimo I tra il 1560 e il 1564 in una zona di grande importanza strategica, contesa per secoli tra le repubbliche di Pisa, Lucca, Genova e Firenze. Infatti, la villa non fu concepita come una vera e propria dimora, ma come una casa o casino che all’occorrenza sarebbe potuto diventare un avamposto militare difensivo, come dimostrano le feritoie al pian terreno.

    Una delle 14 lunette realizzate da Iustus Van Utens (1599-1602)

    Ma la villa fu anche utile per ospitare Comiso durante le sue frequenti visite alle miniere e alle cave di marmo. Sotto il suo governo furono aperte le cave del Piastraio di Stazzema, mentre sotto la reggenza di Francesco I e Ferdinando I furono avviati gli scavi del Monte Altissimo, continuando l’opera di Michelangelo iniziata anni prima.

    Oltre alla villa principale, il complesso è formato anche da un orto, un giardino geometrico all’italiana, una cappella oggi sconsacrata e le scuderie. Nonostante l’importanza del progetto, le ipotesi sulla sua paternità sono varie e discordanti. Secondo alcuni l’edificazione risalirebbe al 1559 su progetto di Bartolomeo Ammannati, scultore e architetto alla corte dei medici, ma in quegli anni erano diversi gli architetti che operavano per la famiglia medicea. Oltre l’Ammannati, c’erano anche il Vasari e il Buontalenti e sono innegabili le evidenti analogie architettoniche che avvicinano il palazzo di Seravezza ad alcuni lavori del Buontalenti come le ville di Artiminio e Petraia.

    Interno della villa

    Nel XVIII secolo, con l’estinzione della casata medicea, la villa passò in mano ai Lorena. Il granduca Pietro Leopoldo destinò parte dei locali ad una ferriera, ancora visibile a lato del palazzo. Poi, una volta chiusa nel 1835, la villa tornò ad essere luogo di soggiorno per la famiglia granducale. Alla fine passò in mano allo Stato italiano nel 1864 che la donò al comune di Seravezza. Oggi questo meraviglioso luogo, oltre a mantenere la sua valenza storica ed artistica, è diventato sede del Museo del Lavoro e delle Tradizioni Popolari della Versilia Storica, ma anche della biblioteca comunale, dell’archivio storico e di esposizioni di arte moderna e contemporanea.

    Questo 3 luglio la villa di Seravezza ospiterà l’ORT Attack ensemble d’archi, con le musiche di Astor Piazzolla e Carlo Gardel.

    Fondazione Orchestra Regionale Toscana - Partita I.V.A. 01774620486 Privacy Policy | Cookie Policy Realizzazione sito WWS Snc